martedì 28 novembre 2017

Allattamento a chi spetta

Chi paga i riposi di allattamento ? Come accade per la maternità, anche le ore di riposo per allattamento vengono pagate dall’INPS (nello specifico vengono anticipate dall’azienda che, successivamente, viene “rimborsata” dall’INPS). Queste ore di permesso sono pagate quanto le effettive ore di lavoro. Riposi per allattamento: a chi spettano, fino a che età del bambino, quante ore. Scarica la guida completa sui riposi per allattamento.


Allattamento a chi spetta

Iscriviti alla newsletter di OrizzonteScuola! I permessi per allattamento INPS, dispongono di requisiti specifici per fare domanda: ad esempio, è previsto che il congedo si possa richiedere solo per i genitori di bambini nati entro anno dall’invio della domanda, oppure per bambini adottati entrati in famiglia da non più di mesi. Il datore di lavoro deve concedere alle lavoratrici madri, durante il 1° anno del bambino permessi di riposo di ora, anche cumulabili durante la giornata.


Allattamento a rischio. Alcune categorie di lavoratrici sono esposte a particolari rischi quando rientrano al lavoro e stanno allattando il proprio figlio. Si pensi per esempio a chi lavora in un laboratorio chimico oppure alle insegnanti che sono esposte al rischio di malattie infettive. A chi spetta : Lavoratrici autonome, che abbiano effettuato il versamento dei contributi relativi al mese precedente quello in cui ha inizio il congedo (o una frazione di esso) e che vi sia l’effettiva astensione dall’attività lavorativa.


L’indennità per allattamento a carico dell’Inps. La lavoratrice ha diritto ad uscire dall’azienda per la durata del riposo orario per allattamento , ma tali ore di permessi giornalieri sono considerate a tutti gli effetti come ore di lavoro con diritto alla percezione della retribuzione. Il diritto ai buoni pasto spetta tanto nel caso in cui durante la fascia oraria concordata per il pranzo egli sia impegnato al lavoro, quanto nel caso in cui egli abbia terminato di lavorare, ma i tempi di percorrenza non gli consentano di raggiungere la propria abitazione entro l’esaurirsi di tale fascia oraria.


Il buono pasto non è un diritto di tutti i lavoratori. Una recente sentenza della Cassazione spiega a chi spettano i buoni pasto. La Corte ha respinto la domanda di una lavoratrice che non aveva raggiunto le sei ore lavorative per via della frazione dei permessi di allattamento. I riposi sono retribuiti e coperti da contributi figurativi. Ma procediamo per ordine e facciamo il punto sull’ allattamento Inps: ecco come funzionano i permessi.


Allattamento a chi spetta

Alle lavoratrici dipendenti del settore privato, alle lavoratrici autonome, alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps e, in alcuni casi, anche alle madri cessate o sospese dall’attività lavorativa. Analizziamo le diverse figure professionali per vedere a chi spetta il congedo e quando. Per i periodi nei quali la madre o il padre utilizzano i riposi per allattamento è dovuta una indennità pari all’ammontare dell’intera retribuzione. L’aumento spetta , in misura proporzionale,.


Titolare in allattamento al rientro dalla maternità: ecco perché al supplente in servizio spetta la prosecuzione del contratto di Paolo Pizzo Un caso particolare è la supplenza su una riduzione. Pensione di cittadinanza: a chi spetta , requisiti e importo. La pensione di cittadinanza è una integrazione al reddito per chi abbia raggiunto anni di età e un reddito inferiore a 7euro al mese. Orario di allattamento. Tenendo conto delle ore giornaliere, il D. Buone notizie per le mamme che non possono allattare perché arriva il bonus latte artificiale di 4euro l’anno.


Allattamento a chi spetta

Il bonus latte artificiale è previsto da un. Quando e Chi può Richiederla? Indennità Percepita e Durata. Possibile Alternativa al Congedo Parentale.


Spetta una indennità pari all’ammontare dell’intera retribuzione. Questa domanda, tutt'altro che scontata, riguarda molte delle donne che saranno presto neo-mamme. Maternità, ma quanto mi spetta ? E allora termini come maternità obbligatoria, congedo facoltativo e periodo di allattamento hanno perso di significato e non rappresentano più certezze in un momento già di per sé così delicato. Per questo motivo molte mamme decidono di interrompere l’ allattamento al seno e di sostituirlo con il latte artificiale, o di anticipare lo svezzamento.


Alcune, invece, scelgono di tirarsi il latte per lasciare una scorta a disposizione di chi si prenderà cura del piccolo in sua assenza. La norma pone però un limite alla fruizione oraria: il genitore non può assentarsi per un numero di ore giornaliero superiore alla metà del suo orario medio giornaliero di servizio e non può unire alle ore di congedo parentale altre ore di permesso legate alla maternità (es. vedi la scheda sui Riposi giornalieri per allattamento ).

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