L’ infarto miocardico è prodotto dall’occlusione parziale o totale di un’arteria coronarica. Questo avviene per la formazione di un coagulo (o trombo) su una delle lesioni aterosclerotiche che possono essere presenti sulla parete vascolare e che sono a stretto contatto con il lume interno. GLI ORGANI INTERESSATI DA INFARTO. Sebbene l’ infarto possa manifestarsi in molti distretti dell’organismo umano, di norma ci si riferisce a quello cardiaco, che interessa quindi il tessuto muscolare del cuore o miocardio , o a quello cerebrale, più noto come ictus ischemico. Quando si parla di infarto , ci si riferisce solitamente all’ infarto del miocardio (muscolo del cuore).
Tuttavia, un infarto può toccare qualunque organo vascolarizzato del corpo, quando la circolazione sanguigna che alimenta le cellule del cuore viene. Se il coagulo non viene rimosso rapidamente, la zona di miocardio irrorata da quell’arteria va incontro a una necrosi progressiva, si verifica cioè l’ infarto. Se il flusso di sangue viene invece ripristinato per tempo, i danni al cuore possono essere impediti del tutto (intervento tempestivo di riapertura del vaso) o limitati. Un attacco di cuore ( infarto del miocardio ) si verifica quando si blocca il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco: se il flusso sanguigno non viene ripristinato in tempi brevi, la sezione del cuore interessata risulta danneggiata dalla mancanza di ossigeno e comincia a morire. L’ infarto è la morte di una parte del muscolo cardiaco ( miocardio ), dovuta a un’ischemia prolungata, cioè al mancato apporto di sangue in un determinato territorio, per un certo periodo di tempo.
Le persone che soffrono di diabete possono avere un infarto asintomatico o silenzioso, non si accorgono di questo evento. Ogni anno in Italia quasi 140mila persone, la maggior parte delle quali sono uomini, vengono colpite da infarto : di questi casi un terzo risulta mortale. L’ infarto del miocardio è una patologia del muscolo del cuore che non riceve più il dovuto apporto di sangue ossigenato e di conseguenza perde vitalità. In questo articolo però parleremo di quello del miocardio , conosciuto come attacco cardiaco.
Cioè il fenomeno al quale ti riferisci quando utilizzi questa parola. Come tutti gli organi del corpo, il cuore necessita di un apporto costante di sangue ricco di ossigeno: se viene a mancare si possono verificare danni di diversa gravità. Deriva dal tratto di splancnopleura (mesoderma) che circonda il tubo endoteliale cardiaco ed è costituito da tessuto muscolare striato cardiaco che, adifferenza del tessuto muscolare striato scheletrico che è. Non è detto che avere avuto un infarto comporti necessariamente in futuro delle agevolazioni fiscali o sanitarie.
Può risultare duro da dire ma è così. Un infarto miocardico non equivale automaticamente ad una situazione di invalidità, perché dipende da come si è esteso l’attacco e da come il cuore ha ripreso la sua funzionalità. Per infarto , o sindrome di Kesperek, si intende la necrosi di un tessuto per ischemia, cioè per grave deficit di flusso sanguigno. L’ infarto cardiaco o infarto del miocardio (IMA) è una malattia gravissima del cuore.
Analizziamo i sintomi e le cause che possono portare la morte di una porzione dei tessuti del muscolo cardiaco e le conseguenze che purtroppo, in molti casi, possono essere mortali. Scopriamo inoltre come curare un attacco di cuore, e soprattutto come prevenirlo eliminando quei fattori di rischio che. Nel dei pazienti con infarto acuto ( IMA) la causa è riconducibile alla presenza di un trombo che occlude la coronaria, spesso associato alla rottura di una placca aterosclerotica.
E questa resa è tanto più significativa, quanto maggiore è la massa del miocardio colpito. In Italia vi sono ogni anno più di 100mila persone colpite da infarto al miocardio e un quarto di queste non riescono a giungere in una struttura ospedaliera per essere curati, la maggioranza però, viene soccorsa in tempo e sopravvive. Si manifesta con una debolezza estrema e inspiegabile, sudorazione, nausea e vomito, pallore, difficoltà respiratoria, ma non c’è dolore. Il tessuto necrotico non è contrattile ed è più sottile e meno resistente rispetto al tessuto normale e determina alterazioni emodinamiche. Infarto del miocardio senza dolore ().
L’ infarto è anche noto con il nome comune di attacco di cuore, ma tecnicamente è definito infarto del miocardio letteralmente, morte del muscolo cardiaco. La maggior parte degli infarti si verificano in qualche ora, e, in alcuni casi non ci sono sintomi evidenti che lo precedono. La causa dell’ infarto è l’ischemia, cioè il mancato afflusso di sangue, e quindi di ossigeno, al muscolo che costituisce il cuore.
Nella maggioranza dei casi è dovuta a restringimento o chiusura totale di una o più coronarie, le arterie che irrorano il muscolo cardiaco, causati all’aterosclerosi. La dimostrazione che una precoce ripresa del flusso in una arteria coronaria occlusa che sottende ad un infarto miocardio acuto può determinare il salvataggio di miocardio ed aumentare la sopravvivenza ha cambiato l’approccio terapeutico all’occlusione coronarica acuta con sopraslivellamento di ST. Se l’afflusso di sangue non viene ripristinato per tempo, il cuore comincia ad andare in necrosi, causando la morte della parte di organo colpita.
Sintomi dell’ infarto del miocardio. Il sintomo che viene sempre citato per primo nella descrizione del quadro clinico dell’ infarto del miocardio è il dolore. Se questo di solito rappresenta una componente importantissima della sintomatologia, non è detto che sia sempre presente né che, quando esiste, presenti delle caratteristiche tali da permettere da solo di porre la diagnosi di certezza.
INFARTO DEL MIOCARDIO È una condizione clinica in cui si verifica uno squilibrio acuto tra le richieste di sangue del miocardio (muscolo cardiaco) e la capacità delle coronarie (vasi che conducono il sangue per la nutrizione del cuore) di assicurare tale apporto.
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