lunedì 15 maggio 2017

Antipertensivi in gravidanza

Antipertensivi in gravidanza

Circa l’1- delle donne sviluppa disturbi ipertensivi durante la gravidanza e un certa parte di esse viene trattata con farmaci antipertensivi. L’ipertensione gestazionale aumenta il rischio di preeclampsiaed è stata associata a esiti di gravidanza negativi, quali aborto spontaneo, riduzione della crescita intrauterina e parto prematuro. Antipertensivi in gravidanza Dott. Raffaele Gaetano efficacia di metildopa confrontandola con β bloccanti e calcio antagonisti ha evidenziato minore efficacia del farmaco nella prevenzione dell’ipertensione severa in gravidanza (16).


Controindicazioni sussistono anche in caso di pazienti con cardiopatie, asma, nefropatie, epatopatie e diabete. Prevenire è meglio che curare. Se la futura mamma soffre d. La prescrizione di farmaci antipertensivi in gravidanza a donne in età fertile dovrebbe sempre considerare la possibile sovrapposizione tra la patologia di base e la gravidanza. Se l’ antipertensivo scelto per primo non fosse sufficiente a mantenere la pressione entro livelli accettabili, dato che i beta bloccanti non sono.


Gli Ace inibitori sono controindicati in pazienti con ipersensibilità agli ace inibitori, compreso angioedema, pazienti con nota o sospetta malattia reno-vascolare, e donne in stato di gravidanza. Negli Stati Uniti i beta-bloccanti sono una delle classi di farmaci antipertensivi più frequentemente utilizzate in gravidanza e alcuni studi sul modello animale hanno mostrato possibili interferenze sul corretto sviluppo del feto, inoltre e una recente metanalisi non ha rilevato un aumento significativo delle malformazioni congenite, ma ha. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza , a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In particolare la metildopa rimane un importante e ben validato antipertensivo in gravidanza.


Aldomet è stato utilizzato nel trattamento dell’ipertensione in gravidanza , sotto stretta sorveglianza medica e supervisione ostetrica. Anche se relativamente economici, i farmaci ad azione centrale hanno effetti collaterali peggiori dei farmaci antipertensivi delle altre classi (in particolare, secchezza delle fauci, sedazione e depressione). Gravidanza e allattamento. Non si sono avute prove che Aldomet provochi anormalità fetali o danneggi il neonato. Non avviene prima della 20a settimana, in assenza di malattia trofoblastica gestazionale, ed è prevalentemente una malattia del-la primigravida.


In questo caso - ed eventualmente in altri casi di contestuale somministrazione di farmaci antipertensivi - il medico dovrebbe adeguare la dose di entrambi in modo da ottenere un buon controllo pressorio. Le controindicazioni sono molte e dipendono dalla reazione individuale e dal principio attivo usato. In gravidanza e nell’allattamento gli antipertensivi sono generalmente sconsigliati. Si segnalano disturbi gastrointestinali, dermatologici e muscolo-scheletrici.


L’ uso di antidepressivi in gravidanza sembra essere in gran parte rassicurante, ma rimangono due aree di controversia tra cui la sindrome da astinenza neonatale e l’ ipertensione polmonare primaria del neonato (PPHN). Infine per la gravidanza , meglio sentire dal suo ginecologo, ma soprattutto, pensando che il farmaco sia sconsigliato come tutti i farmaci del resto , amche se privi di effetti collaterali sul feto, solo per la mancanza di dati al proposito, lo senta solo se il betabloccante sia indispensabile. Ecco qui una guida sulle diverse tipologie di farmaci antipertensivi con caratteristiche, benefici ed effetti collaterali. Essi possono controllare la pressione arteriosa interferendo, a vari livelli, con i meccanismi che fisiologicamente la regolano. Uno studio caso-controllo statunitense ha valutato l’esposizione, riferita dalle madri, a farmaci antipertensivi dal mese precedente il concepimento alla fine del primo trimestre di gravidanza in 10.


Ciò che non è chiaro è il perché di questo comportamento e, soprattutto, se sia appropriato. Una delle cause di maggiore ansia per la madre, affetta da patologie sia croniche che acute, e difficoltà per il medico prescrittore è il timore dei possibili effetti del farmaco sul neonato correlato al passaggio nel latte di farmaci assunti dalla madre. La gestosi è una condizione che inizia a svilupparsi in genere dopo la 20a settimana di gravidanza e che è correlata all’aumento della pressione sanguigna e della concentrazione delle proteine nelle urine della madre (come risultato di problemi renali). A meno che il proseguimento della terapia con un ACE inibitore non sia considerato essenziale, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza ,. Le persone con pressione sanguigna elevata che assumono i farmaci antipertensivi in una sola volta al momento di andare a letto hanno una pressione sanguigna più controllata e un rischio significativamente più basso di morte o malattia causata da problemi al cuore o ai vasi sanguigni, rispetto a coloro che assumono i loro farmaci al mattino. La sindrome HELLP è un insieme di manifestazioni di una patologia della gravidanza , potenzialmente pericolosa per la vita e considerata spesso una variante o una complicanza della preeclampsia.


Entrambe, infatti, possono insorgere nelle fasi tardive della gravidanza e talvolta dopo il parto. Io sette anni fa ho avuto una gestosi con evoluzione in hellp (mi pare si scriva così) e il mio cucciolo è nato in sette mesi e pesava kg! Possono agire in diversi modi, cercando di.

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